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Unsend letter

Caro Mark,

Non so nemmeno perché mi ritrovo a scrivere, sapendo di non poterti inviare un cazzo. 
Puro esercizio di stile o l'illusione di poterti parlare ancora attraverso la carta, probabilmente.

Che dire, sono una ricercata adesso...ma tu lo saprai già, alla fine. Non c'è bisogno che aggiunga nulla, è una vita che conosci meglio di me.

Ricordi, quella volta che ne abbiamo parlato? Delle scelte di vita, delle questioni di principio, dei "se" e dei "ma". Mi piace pensare che, in fondo, avessi capito dove volevo andare a parare con quel discorso, perché tutto è iniziato da poche domande, dubbi sporadici che hanno portato ad altre domande e, infine, alle risposte. Alle azioni, alle decisioni. 
Gli esiti sono sotto gli occhi di tutti. 

Ma mi piacerebbe che sapessi, almeno tu, che ci credo davvero. Che, Santo Barone, potrebbe prendermi un attacco di panico pure per scegliere con cosa fare colazione la mattina, tanto sono indecisa nella vita, ma almeno su quel che faccio ora non ho dubbi. 

Mi manca, la vita che avevo avevamo. Sembra una vita fa ed erano solo pochi mesi. 

Adesso sono un Araldo Supremo, ho scoperto cose su di me che non accettavo pienamente, nel bene e nel male. Cose che tu sapevi già: Dio, riesco ad immaginare la tua faccia, la tua smorfia e quel "Io te l'avevo detto" a ronzarmi nelle orecchie anche a miglia di distanza! 

Ho imparato a fare delle scelte, nel mondo di compromessi che mi piacerebbe mantenere per sempre - una meravigliosa ed impossibile scala di grigi. 

Ho scelto di scegliere i miei nemici, ogni giorno. Di non essere più il cane di Atlas e della YGS: le cose sono precipitate qui a Philly, da quando te ne sei andato. Non sono mai stata fatta per il comando e questo lo sappiamo entrambi. Era solo questione di tempo.

Ho scelto di essere il mietitore, di non nascondere la mia natura dietro il braccio della legge.

Ho rotto definitivamente con Erik ed è stata una scelta mia, senza contraddittorio. Ho fatto esattamente quel che mi consigliasti tu, paro paro: mi sono fatta odiare, mentendo. 
Ho scelto di mentirgli una volta sola, per non mentirgli mai più, né a lui, né a me stessa. Quel che avrei dovuto fare mesi fa, prima che le cose diventassero tanto più complicate.

Mi manchi, mi manca il mio migliore amico, quello a cui non ho mai dovuto spiegare nulla e che non doveva spiegare nulla, che con uno sguardo e una scopata si era già detto tutto. 

Vorrei bere e ridere, abbracciarti e stare in silenzio. Vorrei passare una notte intera a parlare, a raccontarti dei miei guai, dei miei successi.

Vorrei dirti dell'uomo che mi fa sentire in pace, di quel compagno con cui ho condiviso tutta la strada che ho percorso fin qui, fuori da Atlas. Mi piacerebbe fartelo conoscere...ma tanto non ti piacerebbe! A te non piacciono mai i miei uomini. Chissà perché, mh?

Vorrei dirti che ho conosciuto Iphigenia e che non la trovo affatto uguale a me. In compenso, mi chiedo come tu possa amare Eden, Santo Barone, che odiosa!

Vorrei, vorrei, vorrei un sacco di cose...ma la verità, è che ho fatto delle scelte.


E quelle scelte, ci terranno lontani.

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