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Maman

"Allô?"

La voce di Thereze suona rilassata dall'altro lato della cornetta, forse un attimo perplessa - così...normale. Sidoine si rende conto dei secondi di silenzio che passano solo quando quella stessa voce la incalza.

"Allô? Mi sente?" domanda di nuovo quella voce, con quei modi garbati che la contraddistinguono. 

"Maman, c'est moi"

Sidoine si rende conto che la sua risposta è frettolosa, rauca. Ma nonostante tutto, scende un silenzio breve e Thereze riconosce al volo la voce della figlia, come non fossero passate che poche ore dall'ultima volta che l'ha sentita. 

"Sidoine" risponde lei, dall'altro lato della cornetta. La voce è stanca, appena mormorata. Diversa.
"Sono mesi che non chiami, che non sappiamo che fine hai fatto. Se..."

Sidoine finisce per parlarle sopra, intervenendo bruscamente. "Da Pasqua" dichiara, asciutta.
"Sto bene. Sono in salute, non mi manca niente..."

E' il turno di Thereze di interromperla, di intervenire con una voce asciutta e seccata 
"Sidoine" la richiama con quel tono perentorio, tipico delle madri.
"Sappiamo cosa fai. Tuo fratello segue le tue disavventure su internet. In qualche modo, sei famosa."

Nella voce di sua madre trasuda una delusione palpabile. Un tono che vede Sidoine zittirsi, farsi piccola come una bambina. Forse se ne rende conto, forse no...ma ad un certo punto, la voce di Thereze si addolcisce.

"Perché hai lasciato quel lavoro federale, ma petite?" La sua sembra quasi una preghiera, più che una vera domanda. "Hai idea di quanto tu stia rischiando? Di come ci sentiamo, io e tuo padre?"

Lei ancora tace, ammutolita. Prende un profondo respiro e prova a rispondere, ma la voce le esce bassa e rauca.
"Faccio solo quello che è giusto, Maman. Come mi hai insegnato."

"Tu peux mentir à toi-même, non à ta mère" Thereze sibila quelle parole, in un francese sporcato dall'accento creolo "C'est lui, n'est pas?" 

Sidoine, dall'altro lato della cornetta, schiude le labbra con incertezza, ma ancora Thereze la incalza.

"Le Baron. C'est lui toujours..." la voce di Thereze diventa amareggiata, bassa. 

"Maman, sono incinta."

Sidoine risponde così dal nulla, con un commento che ha il potere di zittire Thereze, come previsto, facendo cadere del tutto il discorso della sua - tutt'altro che segreta - vita da vigilante . Neanche Sidoine ha il coraggio di aggiungere altro, ma ad un certo punto, sua madre sospira. La voce è incerta, ma emozionata.

"Sid, ma petite, n'importe pas qui est le père. Non sentirti in imbarazzo, è una bella notizia." incalzando subito "Perché lo terrai, vero?" c'è un filo di tensione nella voce della donna, ma l'Araldo si affretta a risponderle.

"Certo che lo tengo, assolutamente sì."

"Oh, bene! Allora devi assolutamente venire a casa per Natale. Puoi portare anche il tuo fidanzato, cerca solo di stare attenta, ok?"

La voce di Thereze è immediatamente sollevata, morbida, emozionata. Ma Sidoine irrompe presto sulle sue parole, spezzando quel breve idillio, con un sussurro appena mormorato.

"Non posso"

"Certo, capisco...ma insomma, non c'è proprio modo? Penseremo alle problematiche legali dopo che il bambino sarà nato, per ora..."

"Maman, è del Barone"

La voce di Sidoine è quasi spezzata, nel dirlo. Sua madre cade in un lungo silenzio di risposta, poi ha una risatina nervosa e prova ancora a smorzare i toni.

"Ma petite, niente è di nessuno, fin tanto che c'è la volontà. Lui ti voleva, ma finché ho avuto fiato, non gli ho mai permesso di toccarti."

"Intendevo dire che il padre è lui. E' suo figlio"

Dall'altra parte della cornetta, Thereze ha un singulto. Non è chiaro se stia piangendo, ma sopra quei suoni si sente di intervenire con un commento più morbido. 

"Sto bene" decide di ripetere, a voce bassa
"Non mi ha fatto del male, anzi. Si prende cura di noi, Maman. Lui ha detto..."

Ma non finisce di parlare, perché sua madre interviene direttamente sulla sua voce, con un tono palpabilmente piccato.

"Qu'importe, ce qu'il a dit? Il est un merveilleux menteur"

"Lui non mente mamma, non è così che agisce"

"Ma può farti credere alla sua verità. Che è praticamente la stessa cosa"

Fra le due donne, scende un silenzio imbarazzato. Quel genere di momento che fa pentire Sidoine di aver fatto quella telefonata. Poi Thereze spezza il ciclo.

"Quella povera anima non ha colpa della tua scelleratezza." la voce di sua madre è l'ennesimo rimprovero. "Devi proteggerlo. Il mondo non sarà gentile con lui e nemmeno suo padre lo sarà"

L'ultimo commento della donna è asciutto e Sidoine interviene quasi con un'aria stanca.

"Lo so" breve. "Lo farò".

"Ti auguro di fare un lavoro migliore del mio, Sidoine."

"Ce n'est pas vrai" la risposta di Sid è sibilata, spezzata.
"Tu n'a rien fait de mal" il silenzio fra loro è breve "Je t'aime, Maman"

"Je le sais" risponde semplicemente Thereze, stanca. "Moi aussi"
"Spero che tu sia davvero felice, ma petite. Se dovesse accadere qualcosa..."

"Oui, je téléphonerai"

"Mh. Lo so che non lo farai" mormora secca, sua madre "Cerca di stare in guardia, Sid. E di passare un buon Natale."

"Ho i miei programmi. Manda un bacio a tutti"

"Spero che un giorno possa venire tu, a farlo."

"Un giorno, magari...ora è meglio che vada. Bises"

Sidoine riattacca ed un sorriso leggero e segreto si dipinge sul suo volto stanco, mentre Abasi continua a strofinare il muso contro la sua pancia, ancora insospettabilmente piatta.

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