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The dance has just began

Ballano. Ballano al ritmo di una canzone jazz, bassa in sottofondo, in un ambiente scuro rischiarato dalla luce fioca di candele nere. Volteggiano in un ritmo più lento del normale, finendo stretti l'uno all'altra. 

"Pour ton nom, Madame Samedi. [...] Tu t'es promise à moi, avec ce nom. Il t'attache à moi tout comme mon symbol. Tout comme notre Pacte. 
Tu m'appartiens. 
Maman Brigitte n'a pas agréé, bien sûr, comme si tu étais ma femme plus qu'elle."

Lei è timida come una vergine, fra le sue braccia, mentre quelle parole le vengono sussurrate all'orecchio. Silenziosa e raccolta, scosta appena il capo per permettergli di baciarle il collo - un fremito la scuote da capo a piedi. Per i suoi sensi, la pelle del Barone profuma di terra, di erba bagnata, di aghi di conifere. Ma anche di spezie, di caffè, di rhum ben invecchiato. Le sue mani la stringono e dove toccano, sente un calore piacevole, che la fa sospirare.

"Moi e mon fils. Ta vie et ta mort. Tu n'auras aucune vrai amour ni dévotion ou fidélité à part ce que tu promets maintenant. Encore une fois. En mon nom.

C'est ce que tu veux?"

Un istante, che sembra durare un'eternità. Le sue labbra si schiudono e nella sua testa si rincorrono tutte le scene di vita e di morte che il Barone e Dorian le hanno mostrato. E' tempo di scegliere. 

"Je le veux"


Madame Samedi imbraccia con sicurezza il suo arco nell'Arena, mentre Xynvahr fende l'aria con le sue ali. In basso, l'Agente Alpha Abellard grida. Le sue parole sanno di odio, di dolore e di sacrificio. Trasudano abbandono, disperazione ed assoluta mancanza di sentimento. Di quell'anima a cui ha rinunciato per essere l'eroe della sua storia, della storia della sua dimensione.
Una dimensione in cui ci sono ancora Erik e Lucean nella sua vita, ma non c'è più il Barone. E non c'è più lei. Perché un Patto è un Patto ed infrangerlo ha un prezzo, un prezzo che Abellard ha pagato.

Negli occhi fiammeggianti della Ghost, Madame Samedi rivede il peggio Anjieska. Mentre le grida che è una codarda, che è fuggita dalle sue responsabilità. Chissà che in quella dimensione non le abbia insegnato ad essere "un buon Agente". Uno spietato con l'illegalità, prono al sacrificio, carico di orgoglio fuori e fragile dentro.

Nonostante le provocazioni, la Madame non cede. Al contrario, si ritrova a provare pena per quell'essere, ridotto ad ombra di sé stessa. Un essere che non conosce l'amore del Barone.
In tempi non sospetti, qualcuno disse che l'amore avrebbe salvato Sidoine dai suoi demoni interiori: mai frase fu più vera di questa, in quel momento.

In basso, Sebastian grida che ha una famiglia a cui tornare, mentre bersaglia la versione peggiore di sé stesso. Lei sente che è vero, tanto quanto Sebastian è capace di percepire l'anima che le cresce in grembo, anche a quella distanza.

L'Agente Alpha Abellard non conoscerà mai l'affetto di un amico come Sebastian, che la considera "la persona più importante della sua vita". Nè i sorrisi morbidi e gli sguardi docili di Malivalaya, che si prende cura di lei con delicatezza. Non conosce gli abbracci di Jedediah, la tensione dei loro sguardi e dei loro gesti, mentre mormora che andrà tutto bene al suo orecchio. Non conosce la risata di Hector o quella di Iphigenia, non conosce la stretta di mano di Randy, così strana con solo tre dita, o il suono della sua voce mentre sussurra nel buio.

L'Agente Alpha Abellard non ricorda nemmeno la sensazione di pace che il tocco di Geese infondeva in lei, ed il dolore che ora le provoca quel ricordo. Una come lei non può bruciare d'amore e nemmeno di dolore, per una cosa del genere.

L'Agente Alpha Abellard non saprà mai cosa si prova a sentire la voce del Barone sussurrarle "Sei bellissima", l'attimo prima in cui le sue labbra cercano la sua bocca, la sensazione delle sue mani sul suo corpo. Un ricordo che quasi fa male a Sidoine stessa, di cui la Alpha è priva.

Lei non ha idea di cosa significhi essere tanto amati e Madame Samedi ha pena per lei, mentre l'ultima freccia vola dritta verso il basso.


"Tu n'es pas un héros. Tu es un erreur."

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