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End of this journey

Tornata magicamente all'Hub, lei è lì al fianco di quel corpo cristallizzato nella morte per l'eternità.  Lo osserva quasi con severità, seduta e composta, senza versare una lacrima - quella dignità che è sua e che è di Dorian.  Dorian è salvo, i ragazzi sono salvi. Il prezzo, pagato dal più anziano e saggio di loro.  Il volto di Eldred appare quasi sereno, nella morte. Mentre tutto il resto attorno a sé appassisce e muore, vittima di quell'incantesimo, il corpo di Eldred non è destinato a decadere e così vi si ancora, quasi, senza osare toccarlo o corromperlo. Non riesce a guardare nessuno in volto, soprattutto il piccolo Dorian, che pretende le sue attenzioni. Ma non può, non può osservare quel volto minuto decomporsi, farsi scheletro e poi polvere, ogni singola volta. Una scena che mette in moto pensieri, dubbi, paura. Che incrina la sua spavalderia, che la spezza nel profondo. Ripensa alle parole del Barone, ai suoi moniti, agli sguardi, persino a quel
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Maman

"Allô?" La voce di Thereze suona rilassata dall'altro lato della cornetta, forse un attimo perplessa - così...normale. Sidoine si rende conto dei secondi di silenzio che passano solo quando quella stessa voce la incalza. "Allô? Mi sente?" domanda di nuovo quella voce, con quei modi garbati che la contraddistinguono.  "Maman, c'est moi" Sidoine si rende conto che la sua risposta è frettolosa, rauca. Ma nonostante tutto, scende un silenzio breve e Thereze riconosce al volo la voce della figlia, come non fossero passate che poche ore dall'ultima volta che l'ha sentita.  "Sidoine" risponde lei, dall'altro lato della cornetta. La voce è stanca, appena mormorata. Diversa. "Sono mesi che non chiami, che non sappiamo che fine hai fatto. Se..." Sidoine finisce per parlarle sopra, intervenendo bruscamente. "Da Pasqua" dichiara, asciutta. "Sto bene. Sono in salute, non mi manca niente.

The dance has just began

Ballano. Ballano al ritmo di una canzone jazz, bassa in sottofondo, in un ambiente scuro rischiarato dalla luce fioca di candele nere. Volteggiano in un ritmo più lento del normale, finendo stretti l'uno all'altra.  "Pour ton nom,  Madame Samedi . [...] Tu t'es promise à moi, avec ce nom. Il t'attache à moi tout comme mon symbol. Tout comme notre Pacte.  Tu m'appartiens.  Maman Brigitte n'a pas agréé, bien sûr, comme si tu étais ma femme plus qu'elle." Lei è timida come una vergine, fra le sue braccia, mentre quelle parole le vengono sussurrate all'orecchio. Silenziosa e raccolta, scosta appena il capo per permettergli di baciarle il collo - un fremito la scuote da capo a piedi. Per i suoi sensi, la pelle del Barone profuma di terra, di erba bagnata, di aghi di conifere. Ma anche di spezie, di caffè, di rhum ben invecchiato. Le sue mani la stringono e dove toccano, sente un calore piacevole, che la fa sospirare. "Moi e

Destiny

L'abbraccio di Jedediah è caldo, piacevole, consolatorio: la isola dai lamenti che provengono da quella stanza, in cui tutti assieme sono finiti ammassati ormai da giorni. Vi si rifugia senza ritegno, rannicchiandosi ancora di più contro di lui, col capo che si solleva appena a cercare il suo profilo con una guancia. Ogni volta che chiude gli occhi, la sua immagine è lì: le labbra piene tirate in un sorriso, la voglia bianca a forma di serpente che spicca sulla pelle scura, gli occhi pallidi. Il suono piacevole della sua voce riecheggia nella sua testa e la perseguita, impedendole di dormire.  Le immagini proiettate da Dorian nella sua mente sono vivide quasi quanto le emozioni che le suscitano. Di fronte a quelle immagini, il cuore sembra scoppiarle di un sentimento - forse sarebbe più corretto dire un istinto  - che mai si sarebbe aspettata di poter provare, non lei. Capace di spazzare qualsiasi paura, rimpianto, qualsiasi affezione avesse mai provato in vita sua. 

At any cost

"A costo della tua vita" La voce di Baron Samedi , graffiata e mormorata come un segreto, rimbomba nella sua testa come un'eco. Quando si sveglia, quella mattina di dicembre, è coperta di sudore ed ha male ovunque. Ma se le immagini svaniscono nei meandri della sua memoria, se i dettagli si dissolvono, le parole restano impresse come col fuoco.  E lui continua a mormorare ancora ed ancora ed ancora. Quella stessa identica frase che come una maledizione la perseguita durante tutta la giornata: si allena - dovrai salvarlo - beve - a costo della tua vita - combatte contro creature occulte - a costo della tua vita - manda messaggi provocanti a Randy .  Ogni secondo, lui è lì con lei, per ricordarle che " Non hai altra scelta che compiacermi ". Che lei è una cosa sua , uno strumento, un mezzo...e le cose non possono rifiutarsi di ubbidire. Non hanno una volontà propria.  Lei l'ha ceduta, quella volontà, il suo ti bon ange .  Ha il coraggio

Death

Le Furie le danno così tanti pugni e calci, che ad un certo punto smette di sentirli come una cosa distinta: ha male ovunque. Il suo stesso sangue nero le si riversa negli occhi, le riempe il naso, le chiude la gola rendendole difficoltoso respirare. Ogni respiro sempre più difficoltoso, strozzato, rauco. Ad un certo punto smettono, ma lei non se ne rende nemmeno conto.  Sta morendo .  Non una morte gloriosa, né una esemplare - solo lei che si strozza nel suo stesso sangue. La voce di Hector è una eco distante, ovattata.  "Cazzo Sid. Rispondi." La colpisce, ma lei non reagisce.  Spalanca gli occhi, ci prova, in un ultimo tentativo - vorrei vedere il cielo, almeno - si ritrova a pensare. Ma di fronte agli occhi c'è solo il nero di quel suo sangue corrotto e non riesce ad aprirli davvero. Schiude le labbra, ma l'aria che le scende in gola rantola, non emette nessun suono sensato.  Vorrebbe dire tante cose, Sidoine - lei che la morte non se

Choises

Le ali di Xynvahr fendono l'aria, smuovendola in moti turbolenti e agitati. La sua figura nera e minacciosa attira gli sguardi di tutti: i vigilanti, che si animano di nuova speranza, i Chop Suey che tremano alla sola vista. E lei è lì, issata come un'eroina vittoriosa, a dare speranza a quelle maschere in un bagno di sangue. Le dita sfiorano la corda dell'arco: l'ultimo dardo a sua disposizione si materializza e con esso una scelta. Sa di non poterli salvare tutti, li vede morire sotto il suo carro come mosche, quei compagni di lotta. Ma nonostante tutto, la sua coscienza scalcia.  Non passano che pochi secondi, ma sembrano un' eternità .  Da fuori la scelta sembra così semplice: tre vite contro una . La mano che regge la freccia, per la prima volta, trema . Non ha espressioni in quel volto privo di carne, incapace di versare anche una sola lacrima: quella scelta le si addensa dentro...e se fuori tace, dentro g r i d a .  Implora il suo perdono,