Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Choises

Le ali di Xynvahr fendono l'aria, smuovendola in moti turbolenti e agitati. La sua figura nera e minacciosa attira gli sguardi di tutti: i vigilanti, che si animano di nuova speranza, i Chop Suey che tremano alla sola vista. E lei è lì, issata come un'eroina vittoriosa, a dare speranza a quelle maschere in un bagno di sangue. Le dita sfiorano la corda dell'arco: l'ultimo dardo a sua disposizione si materializza e con esso una scelta. Sa di non poterli salvare tutti, li vede morire sotto il suo carro come mosche, quei compagni di lotta. Ma nonostante tutto, la sua coscienza scalcia.  Non passano che pochi secondi, ma sembrano un' eternità .  Da fuori la scelta sembra così semplice: tre vite contro una . La mano che regge la freccia, per la prima volta, trema . Non ha espressioni in quel volto privo di carne, incapace di versare anche una sola lacrima: quella scelta le si addensa dentro...e se fuori tace, dentro g r i d a .  Implora il suo perdono,

Compromises

L'ambiente intorno a lei è nero e grigio, privo di forme definite. Il naso le si riempe dell'odore della terra e del bosco, di umidità nel cuore della notte. Non c'è nulla di concreto, di materiale, ma percepisce il fresco dell'erba bagnata sotto i piedi, la brezza leggera del vento sulla pelle. Chiude gli occhi - nella sua mente si susseguono immagini veloci. Il coltello che tiene fra le dita - una lama d'ossidiana, nera e sgrezzata - taglia la carne del collo del malcapitato ai suoi piedi come fosse burro.  C'è sangue, sangue ovunque. Il rosso diviene il colore dominante, non c'è neanche un suono, neanche un lamento. Sente un tocco caldo e rassicurante, che le sfiora la spalla sinistra. Per qualche ragione, nei suoi sogni le mani dei Suo Signore sono sempre brucianti . "Conduis douchement, mon Herald"  Il sussurro è morbido ed invitante, sufficiente a farle scendere un brivido di piacere estremamente reale lungo la schiena. Nel bui

Black candle

Una candela nera, che profuma di spezie, è tornata a bruciare al suo posto dopo settimane. L'altare di Baron Samedi, drappeggiato di nero, ha ripreso il suo legittimo posto nella stanza di Sidoine, dove il disordine provocato dagli ultimi cinque giorni di ronde e ritmi di veglia inumani diventa un mero contorno. Nel riparo e nella solitudine di quell'angolo buio dell'Hub, la candela rischiara il profilo di un vecchio tomo rituale, rilegato in pelle e dalle pagine ingiallite, che se ne sta aperto sulle sue gambe intrecciate. La torcia a pile che regge in mano illumina righe scritte in un francese desueto, dal contenuto carico di immagini: circoli magici, ingredienti occulti, tavole anatomiche dipinte a mano.  L'altra di mano regge una bottiglia di gin, consumata a metà. Vi si attacca giusto ora, pretendendo che quelle che scivolino sulle sue guance non siano lacrime. Anche nella sicurezza della sua stanza, il suo è un pianto composto, che non emette un suono

Hold On

Sono le tre di notte, nell'infermeria dell'Hub. C'è un silenzio assoluto, che stona col chiasso assordante che giusto ventiquattro ore prima o poco più ha animato quello stesso luogo: i commenti trascinati di Galen , le parole schiette di James , la voce pacificatrice di Armag , le frecciatine di Chloe , il sarcasmo amaro di Eldred . Ognuno di loro pronto a reagire in maniera diversa, di fronte alla consapevolezza di aver fallito. Come Jed, che ora è stabilizzato e dorme in quella brandina, di cui segue i parametri vitali, lasciando che il *bip* continuo le riempa la testa di qualcosa di diverso dalle parole degli altri.  Ha mentito .  Ha mentito a Jed quando gli ha assicurato che non avrebbe alzato le dosi di morfina. Nonostante sia "uno stronzo ed un coglione" , è ancora lì a pensare che alla fine non è arrabbiata con lui e che nemmeno lui dovrebbe esserlo. Ha mentito ad Heck , quando lasciandosi accompagnare docilmente dai suoi tentacoli ha prom

A way out

"Non hai mai pensato..di cercare una via per poter terminare, senza conseguenze, questo patto?" Mentre la voce di Eldred risuona nelle sue orecchie, lei lo guarda estraniata, con gli occhi spalancati e neanche una parola da pronunciare. "Riprendere il tuo libero arbitrio, insomma" Fuori il silenzio, dentro la tempesta . Sente un brivido sotto pelle, la sua mente divaga altrove. "Stai zitta" La voce di Madame Samedi è carica di disprezzo ed eccitazione, per quella preda che ha lì ai suoi piedi. Ogni pugno, ogni freccia che la trafigge senza abbatterla, non fa che accrescere la sua brama di violenza, spingendola sempre un passetto oltre. "Che di umano avrai giusto il nome, se va bene" La cosa la diverte. Si sta divertendo, a vedere quella donna in difficoltà, a sputare sangue a terra. Perché, ai suoi occhi, non è meno mostruosa di lei. "Fai ciao ciao al mondo, stronza" La corda si tende, scricchiola, l'attimo prima

Challenge

"I can be... far   better ...than this" I am better. E' ubriaca. Molto ubriaca, tanto ubriaca, " unabottigliaemezzodiwhiskey" ubriaca. Lascia la cucina  dell'Hub a notte fonda, barcollando tentoni nel corridoio verso le stanze. Non sembra un caso che tiri dritto verso quella di Geese , lasciandosi andare sul suo letto esausta, quasi a peso morto. Alla maldestra e caotica ricerca di contatto umano, si ritrova a sbiascicare un mormorato "Mi dispiace" Che si ripete una, due, tre volte, via via più fievole, cedendo il posto a quel mantra, mormorato una sola volta, prima di sprofondare nell'ennesimo sonno agitato e turbolento. "Posso essere meglio di così. Lo prometto".

Punishment

Pardonnez-moi, mon Baron , parce que j'ai péché L'odore dell'incenso nella sua stanza era penetrante, si sentiva fin nel corridoio. Seduta di fronte al suo piccolo altare, era rimasta in contemplazione per ore. In riflessione sull'accaduto, alla ricerca di una logica nella contorta volontà del suo Signore, in mille voli pindarici.  Magari aveva sottovalutato la minaccia di Baal. Una parte di lei teme che potrebbe essere il simbolo in sé, ma scaccia quel pensiero con forza, ottusamente. Accettare un pensiero del genere vorrebbe dire accettare uno stato di infelicità, rinunciare al suo ultimo pezzetto di umanità, tenacemente custodito. L'ultima vera differenza fra lei e Madame Samedi, più di un volto decomposto. Si aggira così con quel senso di inadeguatezza e di fallimento addosso, fin dentro le ossa, quasi che lo sguardo del Barone la inseguisse in ogni anfratto in cui sente, istintivamente, di doversi nascondere. Incapace di riposare senza esse